Premesso un inquadramento del falso documentale con particolare riguardo alla distinzione tra ideologico e materiale, ci si soffermi sulla rubricazione della omissione da parte di pubblico ufficiale che rilascia carta d’identità, dell’applicazione della formula “non valida per l’espatrio” in presenza di una condizione che la rendeva obbligatoria.
Concetto di documento e bene protetto, tutto ciò che attesta un atto giuridicamente rilevante, bene tutelato è la fede pubblica di essi come bene a protezione di altri.
Condotte alterazione, contraffazione, la prima consiste nella immutazione di qualcosa che esiste, la seconda nella formazione completa di qualcosa che non esiste.
Falso materiale ed ideologico, la distinzione è rilevante nelle figure di cui agli art. 477-8, 480-1; tesi della visibilità del falso materiale, contraddetta dalla condotta di contraffazione; tesi della genuinità per l’ideologico (ossia corrispondenza tra autore apparente e reale), contraddetta dal caso di formazione completa di documento relativo ad atto mai compiuto o avvenuto; tesi preferibile dell’ideologico come abuso dei poteri di documentazione effettivamente esistenti nel senso che l’atto c’è stato e legittimamente formato ma in modo non del tutto vero, il materiale come assenza della legittimazione a compiere l’atto o perché non esiste il fatto documentato.
Concetto di certificato rispetto ad atto pubblico, è atto pubblico che attesta una dichiarazione di scienza rispetto ad altro atto pubblico.
Concetto di autorizzazione, particolare atto pubblico nel quale tramite attività di scienza e a volte di scelta si emana un atto che consente al privato di compere attività.
Caso pratico, si tratta di falsità ideologica in relazione al momento autorizzattivo.