Ecco la traccia di diritto civile uscita al concorso in magistratura 2023 e l’esempio di come poteva essere svolta con l’ausilio del ragionamento.

Traccia di diritto civile concorso in magistratura 2023.

Ho immaginato di dovere elaborare i lavori nella totale ignoranza della giurisprudenza, solo con l’ausilio del ragionamento di un giurista padrone dei principi generali che governano gli istituti coinvolti dalle tracce proposte dalla commissione per il concorso in magistratura 2023. Ciò per dimostrare che lo studio della giurisprudenza durante la preparazione è necessario come spunto di riflessione di ciò che pensano giuristi quali sono i giudici di merito e di legittimità, ma che è possibile, a condizione di una solida padronanza dei principi di ogni istituto, dimostrare la propria qualità anche senza citazioni giurisprudenziali, non sempre ma spesso.

Avv. Luca Sansone

Ecco la traccia di diritto civile uscita al concorso in magistratura 2023.

TRACCIA CONCORSO IN MAGISTRATURA 2023 – DIRITTO CIVILE

Premessi brevi cenni sulla categoria dei contratti reali, tratti il candidato dei profili di
responsabilità nel contratto di deposito
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  • I contratti reali, quelli che richiedono per la loro esidstrnza la traditio rei dell’oggetto del contratto, per varie ragioni, insufficienza del mero consenso per dare rilevanza al rapporto (comodato), la funzione di opponibilità (spossessamento nel pegno), la irrilevanza degli obblighi se non si instaura di fatto la detenzione (deposito).
  • Il deposito, figura generale con alcune figure speciali (deposito ai magazzini generali, cassette di sicurezza), che può collegarsi ad altri contratti (contratto di albergo) o disciplinare figure atipiche (contratto di parcheggio).
  • Natura, è contratto reale che pone in capo al depositario l’obbligazione di risultato di restituzione della cosa che va custodita in modo da conservarsi senza deterioramenti.
  • Responsabilità del depositario, come in tutte le obbligazioni di risultato vige la responsabilità oggettiva come previsto all’art. 1780 che diventa propaggine dell’art. 1218.
  • Ruolo dell’art. 1768, si crea la stessa dicotomia ravvisabile in parte generale delle obbligazioni tra l’art. 1218 e il 1176 in questo caso nei confronti dell’art. 1780; né si può sostenere che la prova della diligenza faccia presumere il fattore causale fuori dalla sfera di controllo del depositario vista la esplicita richiesta del legislatore di dimostrare in concreto il fattore fortuito da parte del debitore; si può allora sostenere che l’articolo in commento riguardi non la mancata restituzione ma il deterioramento della cosa rispetto alla quale il depositario si libera dalla responsabilità dimostrando la diligenza nella custodia; ovvio che il grado cambia a seconda che il depositario sia o meno un professionista nel qual caso la misura sarà data dal comma secondo dell’art. 1176.

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