Ecco la traccia di diritto penale uscita al concorso in magistratura 2023 e l’esempio di come poteva essere svolta con l’ausilio del ragionamento.

Traccia di diritto penale concorso in magistratura 2023.

Ho immaginato di dovere elaborare i lavori nella totale ignoranza della giurisprudenza, solo con l’ausilio del ragionamento di un giurista padrone dei principi generali che governano gli istituti coinvolti dalle tracce proposte dalla commissione per il concorso in magistratura 2023. Ciò per dimostrare che lo studio della giurisprudenza durante la preparazione è necessario come spunto di riflessione di ciò che pensano giuristi quali sono i giudici di merito e di legittimità, ma che è possibile, a condizione di una solida padronanza dei principi di ogni istituto, dimostrare la propria qualità anche senza citazioni giurisprudenziali, non sempre ma spesso.

Avv. Luca Sansone

Ecco la traccia di diritto penale uscita al concorso in magistratura 2023.

TRACCIA CONCORSO IN MAGISTRATURA 2023 – DIRITTO PENALE

Premessa un’esposizione dei caratteri tipici nonché della funzione del reato complesso, si soffermi il candidato sul delitto di omicidio volontario commesso dall’autore del delitto di atti persecutori nei confronti della stessa persona offesa.

  • Il reato complesso, nell’ambito delle norme che escludono il concorso di reati, riguarda fattispecie costruite con l’unione di più reati entrambi come elementi costitutivi o uno come elemento costitutivo e l’altro come circostanza e rispetto ai quali si applica solo la norma composta con assorbimento delle fattispecie componenti.
  • Ratio, il principio del ne bis in idem.
  • Costruzione, si tratta di reati plurioffensivi nei quali una componente è serventerispetto alla principale ma esprime una parte del disvalore che è considerato nella costruzione della pena edittale; nella descrizione delle singole fattispecie complesse è espresso il rapporto tra le due figure sia da un pinto di vista teleologico che da uno cronologico.
  • Allargamento dottrinale, il reato complesso in senso lato composto da figura di reato più quid pluris di per sé irrilevante ha la funzione di far applicare gli articoli 131 e 170 che sanciscono la indivisibilità del reato complesso quello eventualmente complesso in cui solo eventualmente un elemento di un reato può essere rappresentato da altro reato (come nel caso degli artifizi e raggiri della truffa) e che consentirebbe anche in questo caso l’assorbimento; questa figura, se ammessa darebbe vita ad una serie di problemi, uno di natura letterale in quanto l’art. 84 fa riferimento al solo reato complesso in senso stretto ed uno pratico su quale debba essere la norma assorbente.
  • Art. 612 bis, fattispecie di danno alla libertà personale che ha la struttura di reato abituale, Nascita, d.l. n. 11/2009 convertito l. 38/2009, poi modificato con d.l. n. 78/2013 convertito l. 94/2013 (con l’elevazione della pena) e infine con d.l. n. 93/2013 convertito l. 119/2013 che ha ridisegnato l’aggravante del secondo comma applicabile ora anche nei confronti del coniuge separato e dell’ex coniuge divorziato nonché nei confronti di persona legata o che è stata legata da rapporti affettivi con la vittima o se il fatto è commesso tramite strumenti informatici e infine ha riformulato procedibilità a querela di parte, Struttura del reato, inizia con una clausola di riserva che riserva alla norma un ruolo di sussidiarietà; condotta, basata sulle minacce o sulle molestie reiterate, che fa collocare il reato nella categoria di quelli abituali; eventi del reato, stato di ansia o di legittima paura che portano a cambiare le abitudini di vita per il fondato pericolo per l’incolumità propria o di congiunti o di perone legate affettivamente alla vittima.
  • Aggravante dell’art. 576 n. 5, è relativa all’omicidio e sembrerebbe dar vita da un reato complesso con assorbimento dell’art. 612 bis nell’omicidio aggravato; ma è dubbio che assorba il disvalore del 612 bis anche in considerazione della struttura di reato abituale di quest’ultimo; esso non rappresenta una modalità della condotta relativa all’omicidio ma è una aggiunta ad esso che si verifica in occasione di uno dei comportamenti persecutori (ovviamente l’ultimo) per cui è sostenibile che i due reati concorrono; diverso il caso in cui l’art. 612 bis si perfezioni con un solo episodio tanto grave da causare anche la morte della vittima: in questo caso, e solo in questo caso, vi è coincidenza del fatto tra omicidio aggravato e atto persecutorio, da una parte rendendo applicabile la clausola di riserva dell’art. 612 bis e dall’altra facendola rientrare nell’ambito dell’art. 84.

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